lunedì 29 agosto 2016

La perla del Salento.


Ricca di storia, tutta riflessa nelle grandi chiese Barocche che svettano sul centro storico e ricca di buon cibo, è sicuramente una meta obbligata per chi come me ha deciso di trascorrere le vacanze nel meraviglioso Salento. Passeggiando per la città si resta senza fiato di fronte al bianco splendente della pietra leccese, reso ancora più forte dal contrasto con i mille colori dei fiori che adornano questi splendidi vicoletti.

La prima cosa da fare per iniziare al meglio la vostra giornata a Lecce è rimpinzarsi di "Pasticciotti", il classico dolce leccese, una barchetta di pasta frolla ripiena di gustosa crema pasticciera. Chi sostiene che in Italia la droga non sia legale, non ne ha mai addentato uno.

Dopo aver fatto il pieno di energie siamo pronti per un tour guidato tra le strade della città.
Noi abbiamo scelto un tour con comoda partenza alle 10 di mattina da piazza Santa Croce, di fronte alla preziosa Basilica. Può sembrare una follia passeggiare per la città in una calda mattinata d'Agosto, ma fortunatamente le numerose chiese e palazzi garantiscono un gradito riparo dal sole, tant'è vero che la nostra guida ha simpaticamente definito il suo come un "tour all' ombra del barocco".
In tutta onestà ritengo che l'affiancamento di una guida sia fondamentale per capire quanta storia raccoglie questa città ed il Salento in generale.
Un esempio di questa necessità è proprio la Basilica di Santa Croce. La ricchezza ed originalità delle sue decorazioni non solo donano un suggestivo colpo d'occhio, ma grazie al loro simbolismo si trasformano in vere e proprie pagine di un libro di storia. Infatti, tra le decorazioni della facciata svettano i Telamoni, che rappresentano la storica vittoria della Battaglia di Lepanto. I due Telamoni esterni rappresentano i turchi che sostengono metaforicamente il peso della sconfitta(dopo anni di espansione e conquiste nel Salento) i restanti sono i simboli delle forze che formavano la coalizione cattolica della Lega Santa.
Da piazza Santa Croce ci si sposta in Piazza Sant'Oronzo, attuale patrono della città, eletto tale per aver salvato la città di Lecce dalla peste che nel 1656 devastava il Salento.
In precedenza la patrona era Sant'Irene, la si ritrova talvolta incastonata tra i vicoletti del centro storico mentre in una mano mostra con orgoglio ed affetto una miniatura della città.
Da Piazza Sant'Oronzo, imbocchiamo il Corso, il primo impatto che abbiamo sulla strada principale è con la splendida chiesa di Sant'Irene. Ma è continuando la passeggiata che il nostro sguardo si è imbattuto, per perdersi completamente, nell' immensità di Piazza Duomo. Già solo l'ingresso è uno spettacolo, una rientranza adornata con statue meravigliose, che sembreranno accogliervi in questa infinità di statue barocche e colonnati.
La Piazza (a mio parere una delle più belle d'Italia) lascia senza fiato, soprattutto a mezzogiorno quando si illumina di un bianco splendente al forte sole del Salento..
Perfetto scenario per un aperitivo fresco,gustoso e leggero, come il gelato ricotta, miele e noci della gelateria degli Angeli.

Dopo la visita guidata e un riposino pomeridiano, un giro è d'obbligo per il mercatino dell'antiquariato, all'ombra del chiostro, con una splendida vista sul campanile del Duomo vi ritroverete a passeggiare nell'Italia degli anni Cinquanta, tra vecchie Polaroid, caffettiere dal gusto discutibile, credenze stracolme d'argenteria e raccolte di periodici impolverati, come il famosissimo Grand Hotel.
Sarà la passeggiata, l'aver pranzato solo con un gelato o il profumo del cibo locale che inebria la città, ma noi alle 8 siamo già affamatissimi.  Niente di fresco stavolta, ma delle gustosissime Sagne Leccesi. Ogni boccone è un esplosione di gusto grazie al connubio vincente tra il delicato gusto del  pomodoro fresco e il sapore deciso della CacioRicotta.
 Per concludere la leggera cena, decidiamo di assaggiare lo spezzatino di cavallo. 
Inizialmente turbati dal piatto, essendo grandi amanti di questi animali, dopo il primo assaggio abbiamo completamente perso la nostra vena animalista, e anche quel minimo di classe che forse avevamo, per ritrovarci a spazzolare i piatti con il pane fresco. 
Per concludere la nostra giornata leccese ritorniamo passeggiando su tutto il centro storico che di notte si illumina di una nuova luce,e straripa di turisti e ragazzi del posto.

Sembrerà di passeggiare in una nuova città, e se vi viene sonno non disperate, fermatevi a prendere un dolcissimo Caffè Leccese, corretto con ghiaccio e latte di mandorla.

Da Lecce è tutto, che Sant'Oronzo vi benedica.
Baci,
Carmen.



domenica 24 luglio 2016

La "Bruna" a Matera.


Non so se vi è mai capitato di ritrovavi a fantasticare sul prossimo WeekEnd libero .
A me succede ogni lunedì mattina. Mi ritrovo a lavoro, di fronte a me un PC ed infinite pile di cartelle da evadere, cosi la mia mente fugge via, verso spazi aperti e nuove avventure.
 Il problema è che spesso ho solo il weekend a disposizione e mi ritrovo dubbiosa tra mille  possibilità, chiedendomi per ore cosa scegliere: un weekend immersa nella natura; visitare una città ricca di storia ed archeologia o passare un weekend all'insegna del buon cibo?
Se anche a voi capitano momenti del genere, il mio consiglio per superare l' indecisione ed uscirne vincitori è visitare Matera, la "città dei Sassi", dove natura, storia e sapori local si incrociano.


Situata nel cuore di una regione che non ha ancora espresso tutto il suo potenziale turistico, Matera può in un solo weekend lasciarvi senza fiato. Sebbene la città possa sembrare piccola e visitabile da soli con molta facilità, io consiglio vivamente di seguire un tour con guida. Con una visita superficiale, infatti, si potrebbe tendere a considerare il panorama mozzafiato visibile da piazza Duomo come la massima espressione di ciò che questa città ha da offrire. In realtà c'è molto di più.

Non che le casette bianche illuminate dai raggi del sole al tramonto e sorvolate dal falco grillaio non valgano già da sole il viaggio, ma è bene sapere che il vero "cuore" dei sassi sono i cunicoli sotterranei che da queste case si snodano per decine di metri nella roccia della gravina Materana. Per secoli queste grotte hanno ospitato gli uomini, dai primi insediamenti paleolitici, passando per lo sviluppo delle chiese rupestri giungendo fino allo sfollamento sancito nel 1952 dal presidente De Gasperi.

Con una breve  visita alla Casa Cisterna, ancora arredata com'era negli anni Cinquanta, si capisce bene il motivo dello sfollamento. In pratica la camera da letto e la stalla erano un unico ambiente, immaginate che profumino... 

Se non amate le visite guidate tra chiese e musei, ma siete amanti della natura e degli spazi aperti, un giro è d' obbligo nel Parco della Murgia. 

Passeggiando sull'avventuroso Ponte Tibetano, che permette di attraversare il letto del fiume Gravina, si passa dalla Matera “moderna” all'indescrivibile spettacolo del Canyon, ricoperto di arbusti e disseminato di chiese rupestri e reperti neolitici.

Se avete la fortuna di visitare Matera il 2 Luglio assisterete alla meraviglia del Canyon illuminato dallo spettacolo pirotecnico organizzato in onore della Madonna della Bruna, patrona della città.
Una festa che lascia senza fiato, non solo per la bellezza della processione, che culmina con i tradizionali “ 3 Giri” fatti dal carro della madonna in piazza Duomo, ma soprattutto per la fede che si respira tra la gente che affolla le strade di una rovente Matera. 

In effetti l'unico inconveniente di visitare Matera nel periodo estivo è il caldo. Passeggiando tra i Sassi, cercando invano riparo dal sole, capirete perché Mel Gibson  abbia scelto la città lucana come location per La passione di Cristo.

Altro aspetto negativo di visitare Matera il 2 luglio è il pessimo binomio tra il caldo ed i suoi piatti tipici. Perché se la "capriata", la zuppa di legumi locale, è eccezionale, soprattutto quando mangiata a lume di candela con l affaccio sui sassi, riuscire a mandarla giù quando ci sono 40 gradi può risultare difficile.

 C'è da dire che i salumi che sono eccezionali, sopratutto il caciocavallo podolico.

Fortunatamente la città è disseminata di ottime gelaterie. Da provare assolutamente è il gusto Strazzata della Bruna, della gelateria Gelida Voglia. Non solo il gelato ha un un fantastico retrogusto di amaro Lucano (già il nome è una garanzia della tipicità del prodotto), il tocco di classe è la meravigliosa vista che accompagnerà il vostro spuntino.


Crogiolandomi nel fresco ristoro regalatomi dal gelato,con una meravigliosa vista sulla città, vi saluto da Matera.
Baci dalla "Bruna",
Carmen